CRA-ING

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Obiettivi specifici e risultati parziali conseguiti nel corso della prima parte di sperimentazione

 

1. “Individuazione delle tipologie di attrezzature meccaniche idonee alla distribuzione di pellet”

Quest’obiettivo si è estrinsecato nella ricerca presso i costruttori delle attrezzature meccaniche più idonee alla distribuzione di pellet. Si sono considerati gli aspetti chiave quali: la tipologia degli organi di distribuzione (meccanici, pneumatici), il sistema di alimentazione di tali organi (a tappeto mobile, a coclee) e la modalità di distribuzione (per proiezione, per caduta).

Si è concluso che le macchine maggiormente diffuse per tale operazione sono gli spandiconcime centrifughi e, pertanto, si è pianificata una sperimentazione utilizzando tale categoria di attrezzature.

 

2. “Individuazione delle normative di riferimento”

Sono state valutate le norme per la verifica della qualità della distribuzione sia trasversale sia longitudinale di reflui organici, considerando sia le applicazioni di pieno campo sia le distribuzioni localizzate.

E’ stata individuata nella norma “UNI EN 13080:2003 – Macchine agricole. Spandiletame – Protezione ambientale. Requisiti e metodi di prova”, quella maggiormente rispondente alle esigenze del progetto. Tuttavia, data l’innovazione introdotta dall’utilizzo di pellet derivante da reflui organici additivati con diverse tipologie di sottoprodotti, è stata sviluppata dal CRA-ING una procedura sperimentale inedita.

impianto sperimentale

 

3. “Individuazioni delle principali dosi di riferimento”

Il prodotto realizzato nell’ambito del progetto è da ritenersi un ammendante organico, pertanto ci si è riferiti allo stato dell’arte che prevede dosi estremamente variabili, a seconda della coltura, in un range oscillante da 5 a 50 t/ha. Le principali variabili da considerare sono pertanto dettate dalle diverse tipologie di colture (specializzate o da pieno campo) e dall’impianto (a righe, a filari, ecc.) sulla base delle quali eseguire la taratura e la regolazione delle macchine; è necessario considerare anche la diversa concentrazione di elementi fertilizzanti contenuti nei pellet rispetto ai reflui organici convenzionali.

 

4. “Esecuzione di uno screening sulle principali tipologie di macchine distributrici”

Tale attività per il momento non è stata eseguita essendo stata focalizzata l’attività unicamente sulle macchine di tipo centrifugo, più diffuse per applicazioni di pieno campo.

 

5. “Sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni (SSD)”

Si è avviata la concezione di un sistema di supporto alle decisioni (SSD) sulla base dei risultati delle presenti prove e su quanto reperibile in letteratura il cui obiettivo è di ottimizzare l’utilizzo di reflui organici pellettati e la loro movimentazione dalle aree di produzione a quelle di utilizzo.

 

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